Infanzia d’argento.
Principio di vita e principio di morte,
scatola di luce piena di meraviglia.
Con quali occhi ho guardato?
Quante volte mi sono perso in questa geografia di pietra?
Crosta emotiva pregna di pioggia.
Mi sono immerso in un abisso senza bordi,
pieno di vuoto
come argento vivo.
Come nel grembo del mondo,
in attesa,
in silenzio.
Una geografia immaginaria incisa nella roccia, un paesaggio nascosto sotto gli occhi di tutti, che vive solo per un breve intervallo di tempo prima di asciugarsi e scomparire.Ho vagato per molto tempo con lo sguardo basso in cerca di forme e di orizzonti, rendendomi conto che sotto i miei piedi c'era un paesaggio parallelo, insolito e nuovo.
Come la vista in volo o da un satellite, la roccia sotto di me prendeva sempre più la forma di una mappa, fino ad all'ora invisibile ai miei occhi, fiumi, montagne, deserti e laghi si formavano di volta in volta dopo la pioggia e grazie alla luce. Causa Prima o l’inizio di tutte le cose. L' acqua quale elemento libero e in continua trasformazione. Libera da qualsiasi vincolo, capace di trasformarsi e assumere qualsiasi forma, così che in nessun momento è uguale a sé stessa. Il "substrato" aristotelico, tutto ciò che sta sotto e che regge, il fondamento su cui tutto poggia e può vivere, ciò che permette di edificare la vita, dal grembo materno all’oceano immenso. Così ai miei occhi si è rivelata la cartina di un mondo altro, un mondo interiore, attraverso cui ho provato a orientarmi.
Napoli, 2014-2016
ENG
Childhood of silver.
Principle of life and principle of death,
light box full of wonder.
With what eyes have I looked?
How many times have I lost myself in this geography of stone?
Emotional crust full of rain.
I plunged into a borderless abyss,
full of emptiness
like quicksilver.
As in the womb of the world,
on hold,
in silence.
An imaginary geography engraved in the rock, a landscape hidden under everyone's eyes, which lives only for a short time before drying out and disappearing.
I wandered for a long time with my gaze lowered in search of shapes and horizons, realizing that under my feet there was a parallel, unusual and new landscape.
Like the view in flight or from a satellite, the rock below me increasingly took the shape of a map, until now invisible to my eyes, rivers, mountains, deserts and lakes formed from time to time after the rain and thanks to the light.
First Cause or the beginning of all things. Water as a free and continuously transforming element. Free from any constraints, capable of transforming and taking on any form, so that at no time is it the same as itself. The Aristotelian "substrate", everything that is underneath and that holds up, the foundation on which everything rests and can live, what allows life to be built, from the maternal womb to the immense ocean. So in my eyes it revealed itself as a map of another world, an internal world, through which I tried to orient myself.
Naples, 2014-2016