tommaso vitiello     


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Archèo
2018/2021


testimòne s. m. e f. – 1. a. Persona che, assistendo, avendo assistito, o essendo comunque direttamente a conoscenza di un fatto, può attestarlo, cioè farne fede, affermarne pubblicamente la veridicità, o dichiarare come esso realmente si è svolto b. Con senso più oggettivo, persona chiamata o venuta ad attestare un fatto di sua conoscenza (o che si presume tale), oppure a garantire la veridicità di un’asserzione. 2. Chi fa fede di qualche cosa o l’attesta, comprovandola con la propria autorità. 3. Cosa, oggetto, manifestazione, aspetto che rappresenta un indizio o una prova, una dimostrazione o una documentazione palese.

Che valore hanno le cose?
In un mondo di accumuli e rifiuti, ho cercato di focalizzare la mia attenzione su tutto ciò che resta, sui reperti di una vita domestica passata.
Ho cercato storie interrotte di un mondo un tempo abitato, un mondo ora fermo e di cui restano solo frammenti, le tracce, avvolte nel silenzio e in una lunga attesa, come se il tempo stesso avesse perso la sua consistenza. In un presente caratterizzato dall'ossessione dell'acquisto, del consumo, del nuovo e dell'accumulo incondizionato e irrazionale, ho cercato in luoghi specifici come cantine, soffitte, garage, magazzini, tutto ciò che resta, gli oggetti che decidono di fermarsi come a voler sfuggire alla loro natura di muti tetimoni, scatole e ricordi da proteggere e conservare come se fossero preziose rarità.
Nel caos e nella densità che dominano questi spazi, ho rivolto la mia attenzione ai vuoti, dove mancava qualcosa, dove c'era ho cercato quello che non c'è, in un'epidemia di dipendenza dalle "cose", che dilaga e si radicalizza,  ho concentrato il mio sguardo lì dove le cose assumono un significato. Luoghi curativi dove, nel tempo, queste cose vengono dolcemente dimenticate, lasciate ai margini dove non possono essere viste come in una topografia di oggetti. La polvere custodisce e protegge gli oggetti e insieme alla luce dona loro nuova vita. Su ogni oggetto toccato rimane l'impronta di una storia personale e universale, la storia di una famiglia che ha vissuto attraverso questi oggetti.
Gli oggetti, i primi abitanti della casa, l'eredità delle famiglie che l'hanno abitata. Le storie che ho cercato prendono forma nei silenzi e nei vuoti degli oggetti fotografati, che sembrano essere lì da secoli, ai limiti del tempo e dello spazio, scoloriti dal passare degli anni, memoria di luoghi che sono stati spettatori delle umane vicende.
Non un semplice deposito, ma materia viva, dove la memoria non appare congelata ma spazio organico i cui frammenti si ricompongono in modo nuovo e inaspettato.
Gli oggetti come monoliti nella terra, silenziosi e senza peso, diventano archivio della memoria e le immagini sono documenti storici della quotidianità: un'archeologia domestica fatta di storie addormentate nella loro forma, a testimonianza di una vita umana che può ancora essere salvata. .


ENG 

wit·ness 1. Attestation of a fact or event. 2.One that gives evidence. 3. One asked to be present at a transaction so as to be able to testify to its having taken place 4. One who has personal knowledge of something. 5. Something serving as evidence or proof.

What value do things have? 

In a world of accumulations and waste, I tried to focus my attention on all that remains, on the finds of a bygone domestic life. I searched for the interrupted stories of a world once inhabited, a world now stopped and of which only fragments remain, the traces, wrapped in silence and in a long wait, as if time itself had lost its consistency.
In a present characterized by an obsession with buying, consuming, new and unconditional and irrational accumulation, I have searched in specific places, cellars, attics, garages, warehouses, everything that remains, the objects that decide to stop as to want to escape their nature of silent witnesses, boxes and memories to be protected and preserved as if they were precious rarities.

In the chaos and density that dominate these spaces, I put my attention to the voids, where something was missing, where there was I looked for what is not there, in an epidemic of addiction to "things", which spreads and radicalizes, I focused my gaze there where things take on a meaning. Healing places where, over time, these things are gently forgotten, left on the margins where they cannot be seen as in a topography of objects. The dust guards and protects objects and together with the light gives them new life. On each object touched, the imprint of a personal and universal history remains, the story of a family that lived through these objects.

The objects, the first inhabitants of the house, the legacy of the families who lived there.The stories I have been looking for take shape in the silences and voids of the photographed objects, which seem to have been there for centuries, at the limits of time and space, discolored by the passing of the years, the memory of places that have been spectators of human events.

Not a simple deposit, but living matter, where memory does not appear frozen but organic space whose fragments are recomposed in a new and unexpected way.

The objects like monoliths in the earth, silent and weightless, become an archive of memory and the images are historical documents of everyday life: a domestic archeology made up of stories asleep in their form, as evidence of a human life that can still be saved.











Tommaso Vitiello    (+39) 3316275431    tommasovitiello@hotmail.it    IG tommasovitiello_
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